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Spaghetti alla Saponaro

Questo piatto merita di essere raccontato perché era il piatto preferito da Eduardo De Filippo che amava aggiungere alla ricetta anche un po’ di “nostalgia”. “Saponaro” era il soprannome che Eduardo affettuosamente aveva dato al suo carissimo amico Don Salvatore Navarra che con maestria culinaria era solito preparare per gli amici questo gustoso piatto nel retrobottega del suo negozio di antiquariato. De Filippo tanto apprezzava questo piatto da averlo inserito nel suo libro di ricette.
Ma chi era il saponaro? Nella Napoli della tradizione popolare era il più diffuso “robivecchi” (detto anche “piattaro”) che girava di casa in casa a ritirare gli oggetti destinati a essere buttati per sistemarli e rivenderli. Ai suoi donatori in cambio di questi pezzi usati, invece di soldi il saponaro lasciava pezzi di sapone. Una professione che trova senso all’inizio del XX secolo nel fatto che i napoletani furono i primi in Europa ad avere l’acqua corrente e a potersi lavare in casa mentre le altre popolazioni ancora si recavano ai fiumi e ai canali.
Un’ultima cosa a proposito degli ingredienti: le quantità a persona vanno calcolate rigorosamente “a sentimento”.

Ingredienti
• aglio (uno spicchio) • olio d’oliva
• spaghetti
• capperi
• olive di Gaeta

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